La forte spinta contrattuale, che si era generalizzata in tutta l’azienda, sui temi della professionalità e dell’organizzazione del lavoro, ebbe un notevole sviluppo anche tra le categorie impiegatizie dei lavoratori professionalizzati.
Nel corso del 1976 il Comitato qualifiche impiegati produsse una serie di accordi relativi alle carriere e ai relativi profili professionali di molte aree lavorative. Il problema della professionalità si poneva in modo diverso tra gli impiegati rispetto agli operai: per quest’ultimi l’obiettivo contrattuale era di modificare l’organizzazione del lavoro e costruire figure professionali più avanzate accorpando diverse funzioni e mansioni. Per gli impiegati si trattava di concordare dei criteri oggettivi nelle progressioni di carriera in modo da limitare gli arbitrii della gerarchia aziendale.