Un accordo che fece particolarmente discutere fu quello del 31 gennaio 1986, dove Fim Fiom Uilm del Piemonte concordarono con la Fiat la risposta alle punte di mercato per la Uno e la Thema, con l’introduzione del terzo turno in lastratura a Mirafiori e al montaggio di Rivalta; ma soprattutto i sabati di straordinario (32 ore di quote esenti) a Mirafiori, Rivalta e Termini Imerese e la gestione di processi di mobilità interna per equilibrare le produzioni. Tra l’altro si concordò anche il rientro di 500 cassaintegrati nell’arco di due mesi. Più spinosa fu il confronto sul terzo turno per il montaggio della Uno alla Carrozzeria di Rivalta, con la conseguente richiesta di deroga per la mano d’opera femminile, che incideva in modo consistente. Il problema era complicato poiché il terzo turno per le linee di montaggio non era mai stato sperimentato; perciò vi fu una trattativa interna allo stabilimento per valutare attentamente i casi di esenzione, che portò a un accordo successivo il 13 marzo 1986, tra Fiat Auto e Fim Fiom Uilm. In seguito si valutò che l’esperimento non funzionava, perché la gravosità del lavoro notturno in linea era così elevata che comportava degli effetti negativi rilevanti, sia per la crescita dell’assenteismo, sia per aspetti organizzativi non facilmente risolvibili.