Già alla fine del 1988 la polemica tra i sindacati e con la Fiat sulla conclusione della vertenza di Gruppo si attenuò e la Fiom decise di rientrare nelle fasi successive della trattativa e nelle commissioni istituite dall’accordo separato. L’opera di ricucitura fu problematica anche per le divisioni che erano presenti all’interno della Fiom in merito all’opportunità di questo rientro; in ogni modo il Coordinamento nazionale Fiom del Gruppo Fiat del 25 ottobre 1988, riunito a Milano, approvò con qualche contrasto la scelta di tornare al tavolo delle trattative per gestire l’accordo.
L’anno successivo un nuovo accordo, il 4 luglio 1989, istituì il “Premio di Performances di Gruppo” (P.P.G.), un premio parzialmente variabile che fu considerato da una parte della pubblicistica come la conferma dell’avvio di una nuova stagione basata su relazioni sindacali di tipo più partecipativo; in realtà tali affermazioni erano esagerate data la struttura dell’accordo che aveva caratteristiche ancora molto tradizionali.
Il premio era basato su quattro indicatori che avevano pesi specifici diversi: un indicatore indiretto di produttività del lavoro (fatturato/dipendenti), un indicatore di produttività del capitale (fatturato/ capitale investito), un indicatore di autofinanziamento (patrimonio netto/capitale investito) e un indice di qualità (spese di garanzia/fatturato). L’accordo prevedeva un regolamento per l’erogazione del premio e una verifica annuale preventiva, che però era assolutamente formale poiché, data la tipologia degli indicatori, il risultato no era controllabile dalle organizzazioni sindacali. Nonostante questa impossibilità materiale di controllare l’indicatore del premio, l’accordo fu sottoscritto unitariamente per le implicite garanzie che forniva: infatti, la parte maggioritaria del premio era sostanzialmente certa, perché anticipata mensilmente nella misura di £. 80.000 al mese (fino alla 5^ categoria), mentre la parte effettivamente variabile era corrisposta nel mese di luglio, assieme alla quattordicesima erogazione stabilita nell’accordo del 1986. Inoltre il fatto che il 50% del premio fosse legato al fatturato pro-capite, ne rendeva quasi certa la dinamica positiva dato che il fatturato aveva sempre una dinamica positiva, anche per effetto dell’inflazione, mentre gli occupati si riducevano o rimanevano stabili.
La tabella sotto illustra le erogazioni annue del P.P.G. nel corso del tempo e evidenzia come vi sia stato un sostanziale incremento del premio stesso. La stessa erogazione del 1994, riferita ai dati di bilancio dell’anno 1993, avviene in un contesto di grave crisi in cui la Fiat ha un pesante risultato negativo di bilancio: la limitata flessione del premio dimostra la relativa “rigidità” del P.P.G.. Si deve anche rilevare che vi fu una modifica nella suddivisione parametrale per categorie rispetto al 1988; nel primo accordo il premio era articolato su tre livelli: il primo comprendeva fino alla 5s^, poi la 6^ e la 7^; del resto questa era la riparametrazione tradizionale della quattordicesima erogazione. In questo caso, però, vi furono delle reazioni negative da parte dei capisquadra, molti dei quali inquadrati in 5s, perciò fu concordato di parametrare il premio come indicato nella stessa tabella.
Tabella – Erogazioni annue del P.P.G. | |||||||
Categorie | Anticipo mensile (*) | Erogazione complessiva compreso l’anticipo mensile | |||||
1989-1990 | 1991 | 1992 | 1993 | 1994 | 1995 | ||
1^ – 4^ | 960.000 | 1.300.000 | 1.283.000 | 1.253.000 | 1.217.000 | 1.171.000 | 1.429.000 |
5^ | 1.026.000 | 1.391.000 | 1.373.000 | 1.341.000 | 1.302.000 | 1.253.000 | 1.529.000 |
5s^ – 6^ | 1.104.000 | 1.495.000 | 1.475.000 | 1.441.000 | 1.399.000 | 1.346.000 | 1.643.000 |
7^ | 1.248.000 | 1.690.000 | 1.668.000 | 1.629.000 | 1.582.000 | 1.522.000 | 1.857.000 |
(*) la cifra indicata è annua, per ricavare l’anticipo corrisposto ogni mese è sufficiente dividere per 12 |
L’accordo presentava invece una novità evidente nei soggetti sindacali firmatari, poiché dopo molti anni ricompariva la firma del Fismic (ex Sida) assieme alle altre organizzazioni sindacali: ciò era il risultato sia della competizione sindacale tra Fim, Fiom e Uilm che aveva aperto nuovi rapporti intersindacali, sia di un processo di dialogo e di avvicinamento che aveva fatto superare vecchie barriere. In tal senso iniziava veramente una fase sindacale diversa che avrebbe portato anche il Fismic a maturare nuove impostazioni.