L’Italia oggi è l’unico Paese europeo in cui la stragrande maggioranza degli iscritti ai sindacati Confederali è composta da pensionati, persone che non lavorano.

Cio ovviamente è dovuto alla subalternita’ di queste organizzazioni alle volontà padronali. Sempre più si è arretrati nella difesa dei diritti individuali preferendo la difesa del diritto generico, quindi sono passati dalla difesa dei lavoratori alla difesa del lavoro.

E su queste posizioni ben consentite e ricompensate dal padronato, che il sindacato consapevolmente ha deciso di sottomettersi.

Ma questa logica non è stata accettata solo da CGIl, Cisl e Uil, ma anche da quasi tutto il sindacalismo di base, basti vedere i firmatari del testo unico sulla rappresentanza sindacale.

Ma ovviamente le dita della mano non sono tutte uguali, sempre più lavoratori si schierano con quelle poche O.S di base che rivendicano il conflitto come strumento di risoluzione dei problemi, quelle O.S. che si definiscono sindacato di classe.

La LMO a seguito della rottura e fuoriuscita dalla CUB sta ricevendo forti consensi nelle grandi e medie aziende. Un sindacato costruito da lavoratori di varie realta produttive, (elettrolux, Stellantis, Dalmine, Ilva, Acciaierie Italia, Marcegaglia, ecc) ex militanti della FLMUniti CUB, (sindacato con ilquale nel corso degli anni le distanze si sono sempre più acuite fino al distacco definitivo).

Non si è attesi a lungo ed ecco che dopo l’adesione nei siti produttivi Stellantis di Melfi, Termoli, Mirafiori, ora si aggiunge Pomigliano.

Ora anche in FCA/STELLANTIS – di Pomigliano

sempre più lavoratori decidono di aderire alla LMO.

 Un sindacato il cui primo scopo è organizzare i lavoratori alla conquista di spazi di democrazia in difesa dei diritti, tutele ed incrementi salariali.

UN SINDACATO DEI LAVORATORI, PER I LAVORATORI.