I commissari straordinari di Ilva in A.S chiedono il dissequestro degli impianti, dichiarando che non inquinano più.Tramite i loro legali, affermano gli impianti dell’area a caldo non sono più causa di malattie e morte tra lavoratori e cittadini.Dopo 12 decreti salva Ilva, che hanno ugualmente garantito il funzionamento degli impianti dal 2012 ad oggi e dopo la sentenza del 31 Maggio 2021 del Processo Ambiente Svenduto nel quale gli imputati ricevettero complessivamente 270 anni di carcere, oggi arrivano ad azzardare questa richiesta.Richiesta depositata ora presso la Corte D’Assise, dai commissari di Ilva in A.S. e non da Acciaierie Italia (tra l’altro).

Due dati? In 7 anni.-174 morti in più tra lavoratori, cittadini e bambini di Taranto.-4000 tonnellate di polveri tossiche.La strategia di Acciaierie Italia è palese.Sfruttare la recente riforma della giustizia che trascina in prescrizione gran parte dei processi ambientali in Italia, per arrivare a toccare il picco di 8 milioni delle tonnellate di acciaio, con meno lavoratori.

Si vuole di fatto tornare a pieno regime.Nonostante ciò, come confermato dall’ultima riunione con il Ministero, non viene neanche ritirata la proposta di CIGS per i circa 3000 lavoratori (in aggiunta ai già 1600 Ilva in A.S.)Una contraddizione vergognosa, nei confronti della quale segue un imbarazzante silenzio.LA SALUTE E IL LAVORO NON SONO MONETIZZABILI!-fermare le fonti inquinanti. – effettuare vere bonifiche tramite formazione degli stessi lavoratori. -garantire occupazione sicura. La dignità dei lavoratori va ristabilita rispettando la salute e il riconoscimento dei benefici sull’esposizione all’amianto e alle sostanze nocive e tossiche.