Nessuna trattativa ma solo comunicazioni formali. Ennesimo incontro tra le parti sociali per il futuro dell’ex ILVA oggi Acciaierie D’Italia.L’A.D. di ArcelorMittal prima e Acciaierie D‘ Italia dopo, Lucia Morselli, ha annunciato “Il problema per il siderurgico di Taranto non è sulla facoltà d’uso ma sulla possibilità di comprarlo”.Tra poco più di due mesi, infatti, in base al contratto Invitalia-ArcelorMittal di Dicembre #2020, è previsto, a fronte del dissequestro degli impianti, l’acquisto dell’azienda da ILVA in A.S. che nel Novembre #2018 l’ha dato in affitto al gestore, prima Arcelor Mittal, ora Acciaierie D’Italia.
Intanto l’azienda ha riaperto la procedura di cassa integrazione straordinaria per 3000 dipendenti dal 28 Marzo fino alla fine del #2022.L’azienda in accordo con il governo ha ben chiaro la prospettiva del siderurgico:-dissequestrare l’area a caldo, il cuore produttivo della fabbrica, continuando a mettere in pericolo la salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, emettendo veleni su tutto il territorio.-
Aumentare la produzione e diminuire la forza lavoro di ulteriori migliaia di unità abbandonando i circa 1600 lavoratori in cassa integrazione dal 2018 per i quali si paventa nessuna prospettiva di rientro al lavoro come promesso dall’accordo del 6.09.2018, esaltato da tutti i firmatari.
Chi non ha chiaro (o finge di non averlo) sono i sindacati firmatari dello stesso accordo e sostenitori, nei fatti, del continuo peggioramento della situazione, sia dal punto di vista occupazionale che di sicurezza e inquinamento.FIOM, FIM, UILM E USB di Taranto continuano le sceneggiate con finte lamentele senza una vera presa di posizione di lotta.Intanto nei fatti sono impegnati nella campagna elettorale nel sostenere proprio chi negli anni ha contribuito a determinare questa cruda e drammatica realtà per i lavoratori del siderurgico e per i cittadini dell’intero territorio tarantino.La sola possibilità per una svolta sostanziale è che i lavoratori reagiscano in prima persona, consapevoli che la salute, il posto di lavoro e il loro futuro possono difenderlo e tutelarlo con la lotta da protagonisti