Sperpero di danaro pubblico, cassa integrazione e tanta incertezza sul futuro occupazionale.
Altro denaro pubblico richiesto dal Presidente di Acciaierie D’Italia Franco Bernabé. Il Governo risponde con un MILIARDO di EURO, la Morselli dichiara: “non chiuderemo l’area a caldo perché è il cuore del sistema Paese” e i confederali tra un tavolo e l’altro tergiversano.
In sostanza si vuole continuare a tenere in marcia impianti non più compatibili con la vita umana e con arroganza fanno capire che la salute dei lavoratori e di un intero territorio non verrà salvaguardata, ne tantomeno l’occupazione.
La sentenza di Maggio 2022 della Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) “grave violazione dei Diritti Umani” era uno dei nostri obiettivi che proseguirà con i ricorsi dei lavoratori al Tribunale di Taranto per il risarcimento, ma non ci fermeremo, proseguiremo nei prossimi mesi con azioni in difesa della salute e dell’ occupazione di tutti i lavoratori.
Affinché venga riconosciuta anche una Legge Speciale per lavoratori che hanno lavorato e continuano a lavorare ancora oggi tra amianto e sostanze tossiche emesse dagli impianti.
Sosterremo lavoratori che vogliono cambiare le cose, che si organizzano e si mobilitano contro il ricatto occupazionale per un lavoro che non metta in pericolo la propria vita e quella dei cittadini del territorio, per una vera bonifica e la piena occupazione degli stessi lavoratori diretti e in appalto.