I popoli, tutti i popoli, vogliono la pace; ed i lavoratori sono dovunque devono ridiventare avanguardia delle forze di pace. Di fronte a coloro che vogliono ad ogni costo dividere il mondo in due blocchi nemici, per portarli a massacrarsi a vicenda

Tra pochi giorni volgerà al termine un anno particolare, segnato da un lato ancora dall’emergenza sanitaria, da un’emergenza economica e politica rilevante per il nostro Paese e da una Guerra in Europa.

Noi come O. S. di classe, crediamo che  la corretta informazione sia un diritto, e  in un epoca di sottomissione dell’informazione al pensiero unico, riteniamo indispensabile una  riflessione alternativa.

  In un momento di crisi politica economica e di identità, i Governi di ieri e di oggi, senza chieder conto alla Nato dell’aver praticamente dato avvio alla Terza guerra mondiale, senza rispettare l’art. 78 della nostra costituzione, ci hanno portato in guerra, e nessuno in Italia ce lo ha detto, e, nonostante ciò, il pensiero imminente del governo e dei politici, è di ritornare a parlare di MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità,

Governo, opposizione e media mainstream stanno iniziando a fare condizionamento affinché si proceda con la ratifica della modifica del trattato.

Voi oscuri portatori di sventura, voi responsabili della povertà, voi saccenti profeti di tristezza, voi avete ignorato per vostro tornaconto il pianto di un popolo per anni, e lo ignorerete ancora, ma il popolo sta cominciando a capire e che, quando il popolo si muove, le cose cambiano; e per questo semplice fatto cambieranno, che a voi piaccia, oppure no.

Succederà perché, al di là di ciò che pensano i neoliberisti che ci raccontano da decenni che il pianeta sia guidato dai mercati, al contrario il mondo è guidato da tempo immemore dalla libera mente dell’uomo. Quella mente, per secoli, ha sempre condotto l’umanità sui binari da cui siamo usciti.

Riteniamo che, fino a che non si affronterà quella che è la principale delle questioni, saremo sempre qui a vivacchiare da una elezione fintamente democratica alla successiva. Solo che, nei lustri, le generazioni italiane invecchiano, le donne incinte con gravidanza a rischio sono mandate a casa perché gli ospedali devono risparmiare, gli anziani devono rivolgersi a sanità private per evitare code interminabili, milioni di poveri non arrivano a fine mese e rovistano nei cassonetti, migliaia di imprenditori italiani si sono dati fuoco o impiccati per motivi economici, centinaia di migliaia di italiani giovani e per lo più acculturati fuggono a cercare lavoro all’estero, mentre i nostri telegiornali ci parlano solo di barconi e da strumenti essenziali per una vita democratica, l’informazione si è trasformata in un potere al servizio dei potenti.

Il sistema economico comporta una lotta che si ripete da decenni, mentre noi siamo qui con le istituzioni politiche, a dibattere di sciocchezze, di percentuali di prodotto interno lordo, tra poltrone di velluto, il popolo si impoverisce e l’Italia viene saccheggiata.

Dobbiamo capire che occorre alzarsi in piedi e dire, semplicemente; basta?

Abbiamo un mondo in cui la gente crede davvero che non ci siano i soldi per fare le cose, quando la verità è che le cose si fanno col lavoro dell’uomo e che i soldi si creano premendo un bottone. Il problema è chi ha in mano quel bottone. Non è più tollerabile che il bottone della moneta sia nelle mani private: noi pretendiamo che la mano che preme quel bottone torni a essere pubblica.

Abbiamo un mondo in cui la gente pensa davvero che il problema sia il debito pubblico, e nessuno ha compreso che esso è l’altro lato della medaglia che si chiama ricchezza privata.

Noi dobbiamo fare una sola cosa, rivendicare a gran voce che l’economia torni sotto il controllo del popolo.

Oggi ciò che domina il mondo è la finanza, che condiziona l’economia che ricatta la politica, che provoca impoverimenti e guerre. In questo schema le tattiche dei governi, sulle pensioni a quota cento o sul reddito di cittadinanza, o sull’impoverimento dei salari, sono visioni di breve termine, collocate tra un sondaggio e il successivo.

Qualsiasi governo di ieri e di oggi, ha dimostrato la sua subalternità a questa Europa finanziaria, e per farlo accettare all’opinione pubblica si difendono, c’è lo chiede l’Europa, ma quale Europa?

Chi ha costruito questo modello d’Europa è stato mosso da pensieri di grandezza e non di fratellanza, di dominazione e non di cooperazione tra i popoli. Capi di Stato e di Governo degli ultimi decenni hanno tradito lo spirito dei Padri fondatori, usando consapevolmente a fini personali e di carriera privata i valori ispiratori di comunità e fratellanza, chi volle far nascere l’euro ci ha ingannati, millantando un bene comune e dichiarando di voler creare una casa comune quando in realtà si svendeva e depredava il popolo della propria sovranità e si violava la costituzione.

I poteri finanziari hanno richiesto e ottenuto dai governi, una Banca Centrale Europea indipendente e non controllabile dalla politica, creando le premesse storiche affinché i cittadini della futura Europa fossero schiavi dei banchieri privati.

Nessun politico è estraneo a tali misfatti, tutti i Governi e governanti italiani dell’epoca avevano capito benissimo quali fossero le conseguenze di tali accordi, ma hanno taciuto la verità al popolo in cambio di propri vantaggi e carriere personali, questi uomini ci hanno ingannato, poiché nessuno spirito di fratellanza tra i popoli è stato mai attuato nemmeno in epoche recenti, in campo sostanziale, economico, a partire dagli Eurobond e dalla mutualizzazione del debito,  la classe politica italiana passata e recente,  si è svenduta ai banchieri privati,  non ha mai creato una Europa Unita ma solo una unione di monete, chiamata Euro.

Servitori del sistema, perbenisti, per schernire, per zittire financo il lamentoso piangere del popolo che soffre, dei giovani che devono emigrare, degli adulti cui è precluso ogni rientro nel mondo del lavoro e degli anziani che non hanno soldi per curarsi o che devono andare a cercare il cibo nei cassonetti delle città, li accusano di populismo, come se servire il popolo fosse una vergogna.

La sx doveva essere un baluardo di difesa del popolo, invece loro e tutti i sedicenti europeisti non hanno mantenuto da sessant’anni e non possono mantenere in futuro quelle promesse per questioni fondative, poiché la struttura stessa della casa Europea non è democratica, cioè non può rispettare, per le stesse regole che essa si è data, il volere del popolo, coloro che si dichiarano europeisti in realtà sono i più grandi antidemocratici della storia, poiché mancano, per atto fondativo, le più elementari funzioni di un Parlamento e tutta la gestione è demandata alla Commissione, che di fatto esercita il proprio potere assoluto in disprezzo e spregio della democratica volontà popolare.

Tutti coloro che vogliono proseguire con questa idea di Europa elitaria, bancaria, plutocratica e antidemocratica fingono di non capire che il dominio del dollaro sul mondo è finito, e per difenderlo hanno scatenato una guerra in casa nostra, mistificandole le reali motivazioni, mentre si affaccia all’orizzonte un potere in oriente che, accumulando riserve auree, si prepara a disegnare uno Yuan standard.

Costoro stanno perpetrando il più grande inganno di massa, aver spacciato gli effetti con le cause, aver raccontato alla gente di essere da tanti anni in una presunta “crisi” e non, come è invece, ossia un cambiamento pianificato e deliberato di sistema economico.

Questa Europa, con la complicità di governi, politici, media, ha volutamente spostato la ricchezza del mondo dalle mani dei molti alle mani dei pochi, usando una moneta come strumento di riallocazione violenta delle risorse, ridistribuendo, insieme alla ricchezza, una riduzione sistematica delle libertà, e un controllo sulle masse.

E’ finito il tempo dei servitori del capitale, dei falsi politici; è giunto il tempo       

che la classe operaia torni ad essere protagonista.

Qui serve ricostruire un movimento che parta dal basso, disoccupati, lavoratori, studenti, che si alzi in piedi e dica, semplicemente, che l’Italia, erede di un pensiero millenario che parte dall’antica Grecia e attraversa il mondo latino, è portatrice di una rivoluzione culturale.

Questa classe sociale dovrà imporre al capitalismo, che il sistema di pensiero che è alla base del modello economico degli ultimi quarant’anni non va riformato o migliorato con mediazione o negoziazione; esso va raso a zero.

Ci sono momenti nella storia nei quali, per procedere, bisogna distruggere fino alle fondamenta per poi ricostruire, su basi diverse.

In conclusione, questa Europa deve essere abbattuta, poiché non rappresenta l’interesse dei popoli ma quello di lobby e banchieri.

L’augurio come LMO – SGC, che il Nuovo Anno possa concretizzare la presa coscienza e la partecipazione alla costruzione di un vero movimento di lotta.

COMPAGNI FRATELLI LAVORATORI AL LAVORO ALLA LOTTA

FCA STELLANTIS POMIGLIANO

LAVORATORI METALMECCANICI ORGANIZZATI (L.M.O.)

Aderente a: S.G.C. – Sindacato Generale di Classe

    Email      lmonapoli@sindacatogeneralediclasse.it            

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