Si è tenuto oggi l’incontro congiunto in merito alla CIGS per 2500 lavoratori del siderurgico di Taranto.
La Regione Puglia ha convocato le parti pur precisando che l’autorizzazione della CIGS e le risorse economiche non sono competenza della Regione.
Tutti i presenti hanno confermato di avere appreso dai giornali (notizia confermata anche dal rappresentante del Ministero del Lavoro presente all’incontro) che il governo avrebbe fatto un decreto
legge per garantire la continuità e la copertura dell’ammortizzatore sociale, fino al 31.12.2023, per tutte le aziende di interesse strategico, superiori a 1000 dipendenti, che non sono riuscite a dare completa attuazione alle procedure che garantiscono la CIGS. Acciaierie d’Italia Taranto, rientra tra queste.
I comunicati (eventualmente già preparati prima dell’incontro) delle OO.SS. nel quale si paventa il pagamento da parte di Acciaierie d’Italia, nel caso la cassa non venisse estesa a partire dal 19 giugno 2023, che di fatto è prevista dalla normativa, sono fuorvianti rispetto al problema della possibilità che i 2500 lavoratori interessati dalla CIGS possano essere esuberi, argomento di cui non si parla, come non si parla dei lavoratori ex ILVA in a.s., argomento dimenticato e taciuto dopo l’accordo tra il governo e AdI del 2020.
La riunione viene rinviata in attesa di conoscere il decreto legge “misterioso” del governo di qualche giorno fa.
Una situazione imbarazzante nella quale le istituzioni presenti al tavolo e i sindacati convocati dal governo proprio ieri 19.06.2023 non conoscono il decreto legge dello stesso governo.
L.M.O. ritiene la situazione paradossale.
Ieri c’è stato un incontro con il ministro Urso, qualche cosa si saranno pur detti, eppure c’è silenzio da parte dei partecipanti.
Inoltre se il decreto legge (come è stato accennato dal rappresentante del Ministero del Lavoro) non prevede l’esame congiunto con i sindacati, sarebbe un precedente molto grave in quanto permetterebbe all’azienda di procedere con la CIGS senza obbligo di incontrare le OO.SS..
Vigileremo nei prossimi giorni sull’evolversi della lenta e poco trasparente situazione che purtroppo ricade sulle condizioni drammatiche dei lavoratori e delle proprie famiglie.
Esortiamo i lavoratori tutti, a rendersi protagonisti e a pretendere trasparenza.
Organizzarsi e lottare per un futuro che non sia ancora di ricatto, pericolo per la salute, inquinamento e perdita di posti di lavoro.