I comunicati che leggiamo in queste ore da tutto il ventaglio parlamentare italiano, sono la fotocopia della mala politica del nostro Paese.
Partiamo però dal un punto centrale dalla notizia di queste ultime ore: il Ministro degli affari europei Raffaele Fitto, ha presentato un emendamento per agevolare la chiusura delle procedure di infrazione sullo Stabilimento Acciaierie D’italia (ex Ilva).
Ciò che viene presentato schiaffeggia il rispetto della vita di tutta la popolazione e di tutti i lavoratori di Taranto.
L’emendamento deve far riflettere tutta quella platea di persone che ancora oggi dubita di quanto sia malintenzionato questo governo. Deve far riflettere chiunque pensava di trovare in questo governo un’alternativa politica a quello precedente.
E deve far sopratutto riflettere chi ancora oggi non si vuole soffermare sul vero grande problema di questo territorio: IL COMPROMESSO VERGOGNOSO TRA LAVORO E SALUTE.
Perché quando c’è di mezzo la produzione, non esiste propaganda che tenga. La politica dimostra come al solito di essere disposta a sacrificare migliaia di vite umane per il profitto di altri.
Hanno fatto di tutto per dare mandato al privato, dalla famiglia Riva ad ArcelorMittal di devastare un intero territorio tra Decreti salva-Ilva e ultimo dal nuovo governo Meloni l’immunità Penale.
In queste ore si sono riaperti i riflettori sulla vertenza Acciaierie D’Italia (ex Ilva), guardacaso in vista delle prossime elezioni europee.
Noi sappiamo benissimo che agli stessi personaggi che oggi fanno campagna elettorale sulle nostre spalle, NON FREGA NULLA DI NOI. Da destra a “sinistra”.
Sanno benissimo che la vertenza del più grande stabilimento Siderurgico di Europa é sempre stato un bacino di voti.
Lo ripetiamo a gran voce, quel posto di lavoro non è più compatibile con la vita umana.
E non é anche più garantito il lavoro come decenni fa.
Anni e anni di cassa integrazione che si perpetuerà a esuberi strutturali nel tempo, come anche l’accordo tra Stato Italiano e Padroni dove nel 2020 é stato stabilito che i quasi 1600 lavoratori in cassa integrazione dal 2018 non entreranno più nel l’organico aziendale, cancellando il peggior accordo firmato nel 2018 fra confederali e ArcelorMittal.
Questo non può rappresentare il nostro futuro…e di sicuro non rappresenta il nostro presente.
-fermare le fonti inquinanti.
-effettuare vere bonifiche tramite formazione degli stessi lavoratori.
-garantire occupazione sicura.
Riconoscimento dei benefici sull’esposizione all’amianto e alle sostanze nocive e tossiche.