-21 MORTI sul lavoro da gennaio ad oggi nella sola provincia bergamasca.
Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie: L’osservatorio nazionale di Bologna sulle morti sul lavoro. Questo osservatorio registrava a fine settembre, 811 morti sui luoghi di lavoro, già 56 in più dell’intero 2022, 1250 se si contano tutti, compreso quelli in itinere.
L’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro registra tutti i morti sul lavoro anche i non assicurati all’Inail.
Una mattanza a cui servirebbe una sollevazione popolare determinata e rabbiosa. Non si può trovare la morte dove ci si reca quotidianamente per guadagnarsi il pane.
Eppure anche il timido sciopero di giovedi dei sindacati confederali ma solo i metalmeccanici, indica che la questione è di poco conto anche per loro.
Sangue che il potere ritiene conti poco quello versato dalla classe operaia. Morto un’operaio se ne trova subito un’ altro nell’esercito di riserva di una guerra che si muore da una parte sola.
Due orette di sciopero giovedì 26 ottobre anche in Tenaris Dalmine, e in ACCIAIERIA pure accorpando le ore di sciopero (2 ore fine primo turno 2 ore inizio secondo turno disturbano meno la produzione e l’azienda può vietare lo sciopero ad alcuni lavoratori e tenerli in servizio a gestire le colate) nonostante la grave motivazione dello sciopero. Nonostante il carattere provinciale dello stesso sul quale potrebbero appellarsi per rendere tale azione più incisiva.
Prima pagina odierna dedicata ai morti per lavoro sul maggiore giornale (cattolico) cittadino come acqua santa gettata a lavare le coscienze di padroni e sindacalisti a loro servizio.
NON CAMBIERÀ NULLA NEMMENO CON QUESTA FALSA E RIDOTTA MOBILITAZIONE PERCHÈ TUTTO CAMBIERÀ SOLO CON L’ORGANIZZAZIONE SINDACALE DI CLASSE GUIDATA DAI LAVORATORI.
LAVORIAMO PER UN COLLETTIVO DI FABBRICA IN TENARIS DALMINE CHE INIZI A METTERE AL CENTRO GLI INTERESSI DEI LAVORATORI!