Il Sindacato Generale di Classe (S.G.C.) aderisce in modo convinto a questa manifestazione a sostegno di #JulianAssange, della libertà e dell’indipendenza dell’informazione, a sostegno di tutti i giornalisti e fotoreporter non venduti ai potenti, censurati, discriminati, uccisi.
Senza Julian Assange non avremmo mai saputo la verità sulle guerre, dall’Afghanistan all’Iraq, le atrocità e la manipolazione delle notizie a livello planetario, orchestrate e gestite dagli Stati Uniti e dei loro alleati europei, non servi ma cobelligeranti e complici.
Lo scenario si ripete oggi per la guerra in Ucraina e per il genocidio in Palestina dove oltre 100 giornalisti sono stati uccisi perché nessuno possa mostrare al mondo il massacro in atto da parte del governo d’Israele.
Non dimentichiamo quanto la censura opera anche contro chi denuncia le vere ragioni delle stragi nei luoghi di lavoro e i complici firmatari di accordi al ribasso; chi denuncia lo smantellamento delle tutele del mercato del lavoro che consente appalti, subappalti, salari da fame e ritmi di lavoro insostenibili; chi promuove rassicuranti tavole rotonde sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ma plaude ai decreti governativi che consentono a mostri inquinanti, come l’ILVA di Taranto e tante altre fabbriche, di spargere veleni che uccidono lavoratori e cittadini. E’ facile pretendere di dare lezioni alla classe che lavora, lontano però dalle masse, nelle stanze chiuse dove ci si dà ragione e tante pacche sulle spalle. I lavoratori sono stufi di grilli parlanti!
Il 23 febbraio abbiamo indetto uno sciopero generale di tutte le categoria a sostegno del popolo palestinese, il 24 saremo in piazza a Milano per dire basta a questo massacro. Facciamo appello anche a questa piazza perché la voglia di giustizia sia pratica concreta, ogni giorno, a partire dal proprio luogo di lavoro! Rivendicare “JULIAN ASSANGE LIBERO” per noi significa anche questo !