Licenziamenti camuffati da dimissioni incentivate, ci giunge notizia di un lavoratore costretto, pare, alle dimissioni volontarie con incentivo in caso contrario sarebbe stato licenziato.

Secondo notizie pervenuteci il lavoratore avrebbe ricevuto una contestazione, e si sarebbe fatto assistere da un O.S. confederale ossia gli stessi che in questi anni si sono asserviti all’azienda, hanno sottoscritto di tutto e accettato ogni forma di discriminazione nei confronti dei lavoratori.

L’azienda, con la complicita’ (tacito assenso) dell’esponente sindacale che doveva difenderlo, ha accusato il lavoratore di fatti non veritieri e a sostegno di tale tesi, ha fatto credere che vi erano testimoni, indicandone i nomi, colleghi presenti che avrebbero testimoniato contro di lui.

Questi testimoni, erano ignari di essere stati citati, affermando che tali accuse erano infondate e nel caso il lavoratore decidesse di impugnare le “false” dimissioni e venisse fuori il loro coinvolgimento, si sarebbero riservati di agire legalmente per difendere la loro integrita’ morale.

Tali atteggiamenti, se risultassero veritieri, sarebbero da identificare come “estorsivi”, cosa che auspichiamo siano solo voci.

Ovviamente i precedenti dell’azienda: reparto confino, a partire dagli anni di piombo con Officina stella rossa, poi le varie Upe, infine il confino Nola, le discriminazioni denunciate da noi e da altre O.S. fanno pensare che tali atteggiamenti non siano da escludere.

Invitiamo i lavoratori a denunciare ogni forma di intimidazioni, possono contattarci e avranno tutta l’assistenza di cui necessitano, ma una cosa è certa se vogliono essere difesi realmente devono aver fiducia nel sindacalismo di base presente in fabbrica, e non recarsi dai servi dell’azienda, ne va della loro vita, noi non ne facciamo una questione di bandiera. Lo spirito dell’autorganizzazione sta proprio nella difesa del lavoratore, a prescindere se si reca da noi della LMO o da Slai Cobas o Sin Cobas.

Al lavoratore, oramai ex lavoratore lo invitiamo a contattarci e gli assicureremo tutta la difesa del caso, e non creda che non c’è niente da fare, come indicato da taluni, in realta’ se è vero quello che ci è stato descritto ci sono tutti gli estremi x impugnare le dimissioni e iniziare anche una vertenza penale e non solo contro l’azienda.

Cari colleghi oramai siamo carne da mecello per l’azienda e non si può sperare solo nella magistatura, anche perché sono sempre di più le vertenze che un tempo si vincevano mentre oggi….

Quasi come se la magistratura leggiferasse in base ai rapporti di forza, per questo è indispensabile riaccendere il conflitto in fabbrica, ma un conflitto vero e di lunga durata, un conflitto che solo  l’unità e il protagonismo insieme a tutte le avanguardie operaie, ancora presenti in fabbrica, possono garantire.