La documentazione contrattuale pervenutaci dai primi anni del quaranta era essenzialmente rivolta a garantire alcuni minimi aspetti retributivi e in particolare le tariffe di cottimo. Si deve considerare, infatti, che le paghe base erano congelate dalla normativa di guerra e l’inflazione era elevatissima: il potere d’acquisto ebbe un brusco ridimensionamento, considerando che 1000 lire del 1940 valevano circa 50 lire nel 1945. Perciò tali accordi erano degli escamotage per aggirare la normativa e garantire un minimo di adeguamento retributivo; inoltre, le condizioni di guerra non consentivano più un normale ritmo produttivo, con l’impossibilità di rispettare le tariffe di cottimo, perciò gli accordi introducevano una serie di garanzie a tutela della regolarità delle erogazioni salariali.