Con il rinnovo del Ccnl del 1973 e l’introduzione dell’Inquadramento Unico si pose il problema di armonizzare la precedente normativa con quanto stabilito dall’Inquadramento Unico. Si deve ricordare, infatti, che nei Ccnl precedenti al 1973 le categorie professionali andavano dalla 5° categoria (la più bassa) alla 1° super (la più alta) e erano separate tra operai, intermedi e impiegati, mentre con l’Inquadramento Unico si è unificato il sistema di inquadramento professionale, stabilendo che il 1° era il livello più basso e il 7° quello più alto. Oltre a questo è stata introdotta una nuova categoria (la 4° nel sistema di Inquadramento Unico) che, come contenuti professionali, si collocava in una fascia intermedia tra la vecchia 3° e la vecchia 2° categoria. In altre parole i lavoratori inquadrati nella vecchia 3° categoria confluivano nel 3° livello, mentre quelli inquadrati nella vecchia 2° categoria confluivano nel 5° livello.
Si deve inoltre considerare che nell’accordo aziendale del 5 agosto 1971 era stato concordato che per gli impiegati il passaggio dalla 3° alla 2° categoria avveniva per anzianità dopo 5 anni di effettiva prestazione di lavoro. Con il passaggio all’Inquadramento Unico e l’introduzione del 4° livello si poneva il problema di armonizzare le due normative.
Con l’accordo del 27 maggio 1974, il Comitato qualifiche degli impiegati stabilì che il passaggio tra il 3° e il 5° livello sarebbe avvenuto in 5 anni, passando al 4° livello dopo circa due – due e mezzo anni di anzianità.