Nella parte finale dell’anno, il 4 ottobre, la Fiat pone in Cassa integrazione 73.000 dipendenti e annuncia ulteriori sospensioni. Nel sindacato la sensazione è di un uso strumentale della cassa integrazione, per tentare di indebolire l’azione rivendicativa; ma gli scioperi presentano problemi di riuscita. Si attuano iniziative di carattere generale come lo sciopero della città di Torino del 9 ottobre e l’assemblea a Mirafiori con la partecipazione delle forze politiche. Si arrivò, il 30 novembre, a questo importante accordo che sanciva la garanzia del mantenimento dell’occupazione, un percorso di verifica congiunta sul mercato e sui volumi produttivi, precisando quali interventi effettuare per eventuali manovre sull’orario di lavoro. I nuovi diritti d’informazione sanciti dall’accordo Fiat segnarono un orientamento sindacale di carattere generale che sarebbe stato assunto nel successivo rinnovo contrattuale. Nei mesi successivi una serie di accordi, uno dei quali al Ministero del lavoro (15 aprile 1975), sancirà l’applicazione regolata della Cassa integrazione.